PARTE 3/3
Diagramma climatico di Douala, Camerun
Sullo sviluppo della vegetazione in un dato territorio sono altresì importanti anche la temperatura massima e la fluttuazione giornaliera di temperatura. Questi, però, non possono essere inseriti all’interno della curva di temperatura perché non sarebbero apprezzabili. Si inseriscono, dunque, come dato numerico sul lato sinistro del grafico.
Nel caso specifico, la stazione di Douala registra:
una temperatura media del mese più caldo pari a 35.8°C
un massimo di temperatura assoluta pari a 31.7°C
una fluttuazione media giornaliera circa uguale a 7.2°C
Diagramma climatico di Kristiansand (Norvegia). Tipico esempio di clima temperato con stagione fredda rigida e non molto prolungata.
Nelle zone a clima freddo, invece, è cruciale la durata di certi livelli di temperature. Per cui bisogna indicare chiaramente la durata delle medie giornaliere sopra i +10°C, la durata delle medie giornaliere sotto i -10°C e l’ampiezza della temperatura del mese più caldo e del mese più freddo.
Nel grafico, quindi, si annotano i numeri di giorni al di sopra o al di sotto di un valore soglia di temperatura.
Nei climi temperati o subtropicali sono, invece, importanti il numero medio di giorni senza gelo. Questo dato viene inserito in grassetto al di sotto del grafico delle temperature (vedi grafico di Kristiansand).
Durante il lavoro, Bagnouls e Gaussen hanno affrontato diverse problematiche. Ad esempio, alcune stazioni non avevano registrato le temperature medie mensili, per cui si sono stimate interpolando i dati delle stazioni vicine. Questa operazione è stata fatta solo per le stazioni di particolare importanza e viene distinta graficamente per la costruzione di una curva di temperature tratteggiata e la sigla ipl. Invece del numero di anni.
A termine dell’introduzione, gli autori fanno un appunto importante. Per “quanto le stazioni metereologiche lavorino in modo preciso ed accurato, – puntualizzano – non bisogna dimenticare che i valori ottenuti hanno un’utilità limitata per scopi ecologici e biologici applicati”.
In altre parole, i dati letti sul grafico non si possono utilizzare, per esempio, al fine di stimare l’evapotraspirazione del suolo e della coltura, oppure, i valori relativi alle temperature non si possono sostituire ai dati metereologici effettivamente registrati dalle stazioni giorno per giorno. Le motivazioni sono espresse dagli stessi autori:
le misurazioni sono realizzate sotto protezione dalle radiazioni, mentre le colture sono esposte ad esse;
l’apparecchio per le misurazioni è situato ad un’altezza di circa 2 metri, mentre la maggior parte delle colture si trova molto vicino al suolo;
i grafici evidenziano valori medi per un arco di tempo superiore anche a vent’anni. Nel breve periodo questo clima non si realizzerà.
Il lavoro degli autori può aprire vari scenari in ambito agricolo, zootecnico e botanico. È necessario però, che questo lavoro venga ulteriormente implementato inserendo figure mancanti o non disponibili nelle tabelle delle stazioni metereologiche. È quindi un lavoro certamente non esaurito, ma uno studio solo all’inizio.
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