Il giorno 18 dicembre nei pressi del campus dell’università degli studi di Bari, noi studenti del corso di laurea di Scienze Della Natura del secondo anno, abbiamo raccolto dei campioni di cladodi di Opuntia ficus-indica, una pianta succulenta appartenente alla famiglia delle Cactacee, originaria del centro America, comunemente conosciuta come fico d’india. In particolare sui campioni raccolti abbiamo osservato la presenza una specie di parassita: la cocciniglia Diaspis echinocacti.
Il campione raccolto era visibilmente infestato da questa specie e osservando il cladodio del fico d’india è stato possibile notare la presenza di corpi rigidi, simili a dei gusci dal colore biancastro e marroncino: solo con un’attenta analisi al microscopio abbiamo esaminato con cura la forma ovale, il colore giallo e le altre particolarità di questo omottero fitofago;
in particolare nelle foto allegate è possibile anche osservare la struttura di questi parassiti, visibili sono i reni somiglianti a dei filamenti neri.
Il guscio rigido, osservabile anche ad occhio nudo, è composto da cera, una cera che è il prodotto delle ghiandole ceripare situate sulla parte ventrale del corpo dell’insetto.
La copertura ceripara è formata dall’accumulo e la stratificazione della cera, che ha funzione principalmente protettiva e difensiva da possibili minacce ambientali.
È attraverso uno stiletto boccale che il parassita si ciba: succhia la linfa della pianta perforandola, infatti è noto che perforando la cuticola della pianta, la indebolisce e la rende più vulnerabile alle infezioni fungine.
Sul campione raccolto abbiamo notato la presenza di un’altra specie appartenente al genere Aphytis, non è stato possibile riconoscerne la specie in quanto sarebbe stata necessaria una micro analisi più accurata. Questa specie abbiamo scoperto essere un parassitoide, non della pianta di fico d’india, bensì della cocciniglia, la quale nelle foto,è stata visibilmente prosciugata dallo stesso. La Aphytis spp. l'abbiamo osservata sia nello stadio di larva, sia nello stadio di pupa: lo stadio larvale è caratterizzato da un individuo di forma ellittica dal colore giallastro, tendente all’arancione al centro del corpo, e macchie oculari che fungono da fotorecettori; abbiamo riscontrato che tutti gli individui sono ricoperti dalle proprie feci, ciò perché, prima di passare allo stadio di pupa, tutte le deiezioni presenti nel corpo vengono espulse.
Nello stadio pupale, invece l’individuo è caratterizzato da una colorazione marrone e gialla ed è dotato di antenne.
Larva del parassitoide, Aphytis (?)
Pupa del parassitoide, Aphytis (?)
È affascinante osservare come, in natura, le specie si sono evolute in relazione agli stimoli ambientali ed agli organismi con i quali sono entrati in contatto. Una relazione che può essere simbiontica o, come in questo caso, pianta - parassita – parassitoide.
Foto di:
Corso di laurea Scienze Della Natura 23/24
Bravi ragazzi, molto interessante, bellissime le foto e chiari i testi. Sulle foto metterei sempre una scala...
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