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Le cocciniglie esotiche (Coccoidea) sulle piante ornamentali in Italia: una storia senza fine

L'introduzione di piante ornamentali in Italia per scopi commerciali e hobbistici ha fornito alle cocciniglie molte possibilità di dispersione. I Coccoidea spesso passano inosservati ai controlli di frontiera a causa del loro stile di vita criptico. Inoltre, molte delle specie aliene introdotte si acclimatano all'esterno, forse a causa degli effetti dell'inquinamento urbano e del riscaldamento globale. Gli autori cercano di analizzare questo fenomeno e riportano le registrazioni di nuove specie esotiche in Italia, a partire dalla fine della Seconda guerra mondiale.

Nel periodo 1945-1995 sono state registrate in media 0,64 nuove specie esotiche introdotte all'anno, mentre tra il 1995 e il 2005 ne sono state introdotte in media 0,7 all'anno e dal 2005 1,25 all'anno. Finora in Italia sono state registrate circa cinquanta specie esotiche, di cui circa il 50% è attualmente acclimatato su piante ornamentali. L'aumento dell'introduzione di specie esotiche è probabilmente dovuto al trasporto e l'invio sempre più facile e veloce di piante in un commercio mondiale globalizzato; la libera circolazione delle merci all'interno dell'Unione Europea; la debolezza del monitoraggio dell'Organizzazione Nazionale per la Protezione delle Piante (NPPO). Inoltre, l'effetto del riscaldamento globale potrebbe aver giocato un ruolo importante, favorendo direttamente la sopravvivenza e lo sviluppo degli insetti nel loro nuovo ambiente.

Destino delle specie di cocciniglia introdotte in Italia tra il 1945 e il 2013

Gli autori commentano e discutono le specie più invasive, ovvero Ceroplastes japonicus Green, C. ceriferus Fabricius, Protopulvinaria pyriformis (Cockerell), Phenacoccus madeirensis Green, Phenacoccus peruvianus Granara de Willink, Phenacoccus defectus Ferris, Chrysomphalus aonidum L. e Aulacaspis tubercularis Newstead.



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