Cari tutti, anche quest’anno condividendo i programmi di studio vedo parecchie “facce a punto interrogativo” principalmente trattando argomenti di morfologia.
Ho deciso di scrivervi poche righe per spiegarvi quello che forse non sono riuscito a trasmettervi: perché abbiamo bisogno di conoscere la morfologia, cioè perché abbiamo bisogno di sapere come sono fatti gli insetti.
Ho deciso di scrivervi, invece che parlarvi, per meglio usare le parole e poter usare, magare anche qualche immagine; scrivervi ora dipende da un ricordo di che mi ha assalito proprio mentre mi trovavo di fronte alle vostre “facce a punto interrogativo” durante una delle ultime lezioni.
Il ricordo risale agli anni Ottanta, allora la “faccia a punto interrogativo” la feci io. Allora mi spiegarono come montare piccoli insetti, o parti di insetti grandi, su vetrini per studiarne i dettagli.
All’epoca si usava il balsamo del Canada (https://it.wikipedia.org/wiki/Balsamo_del_Canada;https://en.wikipedia.org/wiki/Canada_balsam) e una procedura abbastanza complicata che prevedeva l’assoluta disidratazione del materiale montato.
Dopo una bella spiegazione di una quarantina di minuti mi venne da chiedere: “perché facciamo così?”.
La risposta fu semplice e devastante: “perché sì”.
Non voglio ripetere quell’atteggiamento, figlio di un tempo nel quale molti insegnamenti si affermavano monoliticamente, perdendo rapidamente e terribilmente i loro contenuti, anche spesso utili e saggi, solo per la poca voglia di spiegare e di spiegarsi dei maestri dell’epoca.
Quindi: perché…
… tocca conoscere i nomi delle principali regioni dell’esoscheletro degli insetti?
… dobbiamo usare termini strani: prossimale, distale, dorsale…
… ci tocca parlare di tagmi/tagmata? di peristoma? di fragmi e furche, tarsi, antennomeri e di chissà quale altra stranezza?
Perché quando vorremo identificare un insetto avremo bisogno di controllare se le unghie del tarso hanno uno sperone o meno, e ci servirà montare il tarso in un vetrino per costringere la luce a restituirci un’immagine chiara delle unghie.
Pagina 225 di: Gorham, J. R., United States Agricultural Research Service, & United States Food and Drug Administration. (1991). Insect and mite pests in food : an illustrated key. U.S. Dept. of Agriculture, Agricultural Research Service : U.S. Dept. of Health and Human Services, Public Health Service, Food and Drug Administration : For sale by the Supt. of Docs., U.S. G.P.O. In giallo il carattere unghie dentate o meno.
Perché anche solo per capire se abbiamo a che fare con una larva di coleottero (scarabeo) o di un lepidottero (farfalla) dovremo poter distinguere fra larve oligopode e polipode…
Oppure perché per capire se abbiamo a che fare con un predatore o un parassitoide dovremo poter distinguere fra i due comportamenti...
Perché per praticare la conoscenza di una materia non basta saper raccontare, bisogna anche saper fare.
Abbiamo già iniziato la pratica con alcune classi, con altre inizieremo prima dell’interruzione natalizia. Nel frattempo, chiedo ai “punti interrogativi” di resistere un altro pochino… non “perché sì”, ma perché poi c’è più gusto.
Grazie
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